Indicazioni programmatiche

La recente fioritura di studi lessicografici (vd. Contatti) è connessa con lo sviluppo delle tecniche informatiche nella loro applicazione agli studi sul mondo antico. Sotto questo aspetto, la storiografia greca e quella latina sono campi ancora da esplorare. Tradizionalmente i lessici sono consueti per discipline o generi letterari molto formalizzati, e cioè impostati più o meno rigidamente secondo certi parametri, come l’epos arcaico (cfr. il Lexicon des frühgriechischen Epos fondato da Bruno Snell nel 1955; per un aspetto specifico cfr. il Lessico politico dell’epica greca arcaica diretto da Lucio Bertelli e Italo Lana, avviato a Torino nel 1977). Fuori dall’ambito dei testi, i lessici riguardano attività artistiche o artiginali che producono certi manufatti in base a determinate costanti tipologiche (vd. per es. il Lexicon vasorum Graecorum, Pisa 1992 sgg.). La storiografia è data invece spesso come atecnica, in base al comune assunto secondo cui nell’antichità «Il metodo degli storici ... era abbastanza semplice» (in questi termini la formulazione è in A. Momigliano, Il tempo nella storiografia greca, 1966, in La storiografia greca, Torino 1982, p. 81); a rafforzare questa veduta concorre di fatto l’interpretazione prettamente letteraria della storiografia, in voga in anni recenti, che tende a sfumare i confini tra storia e altri ambiti (poesia e retorica). Qualunque posizione si intenda assumere in questo dibattito, non si potrà comunque negare la presenza di costanti terminologiche nelle opere storiografiche greche e romane e nei pochi testi teorici che l’antichità ci ha lasciato sul tema della storia. Si tratta di parole più o meno ricorrenti e relative agli ambiti dell’attività dello storico, dell’opera vista come testo e come struttura articolata in parti (qui l’impostazione letteraria cui si accennava potrebbe essere un efficace strumento analitico), e infine del metodo — che potrà anche essere debole o sfuggire a ogni tentativo di rigorosa definizione, ma non certo essere inesistente. Fra i compiti dell’LHGL potrebbe esserci proprio anche quello di render conto della molteplicità di posizioni e delle variazioni concettuali che, su certi temi, è dato constatare fra i diversi storici antichi (e naturalmente, se è il caso, all’interno dell’opera di uno stesso autore): si potrà anche scoprire, in molti casi, che l’uniformità onomasiologica e lessicale ricopre una difformità di concetti, ma il valore dell’LHGL quale strumento di comprensione dei testi storici del mondo antico non ne verrà per questo affatto diminuita. Il nostro progetto intende dunque affrontare il problema della storiografia greca e di quella latina dalle loro origini fino all’età di Giustiniano, sia sotto il profilo semantico sia sotto il profilo onomasiologico. L’inevitabile diversità di punti di vista e di preferenze metodologiche fra i collaboratori dell’LHGL, anziché un limite imposto dall’attuale specializzazione della ricerca, vuol essere un presupposto e una risorsa del progetto.