Mnamon

Antiche scritture del Mediterraneo

Guida critica alle risorse elettroniche

Lineare A

- XVIII - XIV sec. a.C.


Esempi di scrittura



Tavoletta HT 13 (Creta, Haghia Triada, metà  XV sec. a.C.)

Tavoletta HT 13 (Creta, Haghia Triada, metà  XV sec. a.C.)
Fonte: http://www.historywiz.com/myc-civ.htm

Trasnumerazione (in grassetto le cifre)

.1-2  AB 77-09-45-59  AB 04 • AB 131
.2     AB 27-17  5[ ] A 707[ ]
.3     AB 04-69  56
.3-4  AB 04-67  27 A 707
.4     AB 81-79-30  18
.5     AB 01-41-A 118  19
.5-6  AB 28-51-24-41  5
.7     AB 81-02  130 A 707 

Traslitterazione convenzionale basata sui logogrammi e i sillabogrammi omomorfi della lineare B (il segno di frazione A 707 è convenzionalmente traslitterato con J).

.1-2  ka-u-de-ta  VIN • TE •
.2     re-za  5[ ] J[ ]
.3     te-tu  56
.3-4  te-ki  27 J
.4     ku-*79-ni  18
.5     da-si-*118  19
.5-6  i-du-ne-si  5
.7     ku-ro  130 J

La tavoletta registra quantità di vino. Il logogramma VIN è preceduto dalla sequenza sillabica ka-u-de-ta e seguito dal "segno di transazione" TE. Ai righi 2-6 sono registrate quantità variabili della derrata, ciascuna preceduta da una sequenza sillabica. Al rigo 7 è registrata una quantità molto elevata (130+J), preceduta dalla sequenza sillabica ku-ro. Poiché 5+56+27+18+19+5 = 130, ku-ro è evidentemente la parola per 'totale'. Come risulta da altri testi la frazione J corrisponde quasi certamente a 1/2. Il totale, dunque, dovrebbe essere pari a 130+1/2+1/2, cioè a 131 unità. Di conseguenza, è possibile che lo scriba abbia commesso un errore nel sommare le singole quantità. E' difficile dire se le sequenze sillabiche fossero antroponimi o toponimi e quale fosse il loro ruolo rispetto al vino (fornitori o destinatari).

 



Rondella KH Wc 2122 (Creta, Chania, XV sec. a.C.)

Rondella KH Wc 2122 (Creta, Chania, XV sec. a.C.)

Trasnumerazione

A 408vas

Le rondelle sono dischetti di argilla che presentano sul bordo una o più impronte di sigillo (6 nel caso della rondella nella foto). L'ipotesi più probabile è che le rondelle fossero delle "ricevute" rilasciate da coloro che prelevavano i beni dai magazzini dei palazzi. I responsabili dei prelievi erano identificati mediante le impronte dei loro sigilli, mentre le derrate che erano oggetto dei prelievi erano registrate mediante logogrammi o brevi iscrizioni. Nel caso della rondella raffigurata nella foto, un individuo aveva prelevato 6 tripodi.



Bordo di pithos PE Zb 3 (Creta, Petras, XV sec. a.C.)

Bordo di pithos PE Zb 3 (Creta, Petras, XV sec. a.C.)

Trasnumerazione

AB 08-77-60 , AB 67-59-06-41-57-09 AB 100/102+17

Traslitterazione convenzionale basata sui logogrammi e i sillabogrammi omomorfi della lineare B.

A-KA-RA , KI-TA-NA-SI-JA-SE HOMO+ZA

Fra le numerose iscrizioni vascolari in lineare A, circa una ventina sono quelle incise su bordi di "pithoi" (grossi recipienti di argilla destinati alla conservazione delle derrate). In qualche caso le iscrizioni sui "pithoi" contengono logogrammi e cifre (forse riferiti al contenuto). Su un "pithos" di Haghia Triada (HT Zb 158b) è possibile leggere SU-KI-RI-TE-I-JA. Tale lettura è fra le poche che non siano del tutto convenzionali, dato che tutti i sillabogrammi che compongono la sequenza appartengono a gruppi di segni in comune tra lineare A e lineare B. SU-KI-RI-TE-I-JA è con ogni probabilità un derivato aggettivale di SU-KI-RI-TA, termine attestato su una cretula di Festos (PH Wa 32). Nell'archivio in lineare B di Cnosso su-ki-ri-ta è un toponimo confrontabile con Sybrita, località della Valle di Amari presso Thronos. E' possibile che il "pithos" di Haghia Triada fosse (almeno in origine) destinato a contenere derrate connesse con tale località.